Nel comune di Aubagne (Francia) il sindaco è Daniel Fontaine, esponente del Partito Comunista Francese (PCF) e dal 2009 i trasporti pubblici cittadini sono gratuiti. Chissà cosa ne pensano quei deputati socialisti nostrani che nel 2012, capitanati dall’allora relatore commissionale Manuele Bertoli, in Granconsiglio bocciarono un’idea simile bollandola come “privilegio giovanilista”?
L’obiettivo con cui la sperimentazione di Aubagne era partita, era quello di migliorare la situazione dell’inquinamento da carburanti fossili e di garantire l’uguaglianza di possibilità per tutti i cittadini nell’ambito del diritto alla mobilità. In questi anni il numero di viaggi è passato da 1,9 a 4,7 milioni e ogni giorno sono stati risparmiati 1’200 tragitti privati in auto. Esperimento superato, insomma, e anche brillantemente.
Ma come si finanzia questo servizio alla collettività? Ogni azienda con alle proprie dipendenze oltre nove salariati versa un contributo fiscale dell’1,8% che porta 2,2 milioni d’euro all’anno nelle casse comunali. Tale contributo permette di coprire in modo più che sufficiente la perdita dovuta dalla mancanza di un biglietto del tram. E per le aziende è comunque vantaggioso.
In Ticino questa rivendicazioni è ormai storica e proviene dal movimento studentesco nonché dal movimento giovanile del Partito Comunista. Non a caso l’unico programma elettorale che ne parla esplicitamente ancora oggi è proprio quello presentato dalla lista 3 MPS-PC per la quale mi candido. Insomma niente di utopico, ma qualcosa di assolutamente e pragmaticamente realizzabile: basta avere la volontà politica di farlo da un lato, ma anche il coraggio di prendere i soldi laddove ci sono (e qui forse in Ticino vi sono ancora troppi tabù di masoniana memoria).
Massimiliano Ay, candidato al Gran Consiglio per la lista MPS-PC