Il Partito Comunista – che fino al 2007 si chiamava Partito del Lavoro – esce da una serie di piccole ma significative vittorie. E’ riuscito il processo di ringiovanimento di un Partito che sembrava destinato al declino. Dopo vent’anni si è trovata un’intesa per presentare una lista unitaria a sinistra della socialdemocrazia alle elezioni cantonali. Nel 2012 i consiglieri comunali comunisti sono raddoppiati. Dopo l’ultimo successo, quello delle elezioni cantonali di aprile, che ha visto raddoppiare la presenza in Granconsiglio per la sinistra di opposizione riunita nella lista MPS-PC, il Partito Comunista ha fatto tre scelte importanti in vista delle ormai imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale e del Consiglio degli Stati.

1) La prima scelta è stata quella di ribadire la nostra vocazione unitaria, così da non disperdere voti a sinistra: in questo senso va letta la congiunzione con il Partito Socialista: fermiamo la destra! La congiunzione di lista con il PS rappresenta una forma di responsabilità politica per evitare che la deputazione ticinese alle Camere federali scivoli ulteriormente a favore delle forze conservatrici. In questo senso votando la lista 12 del PC si dà un contributo importante alla conquista del secondo seggio del fronte progressista.

2) La seconda scelta è inerente il programma: breve, concreto e soprattutto innovativo (al posto di un elenco della spesa vago e banale). Non basta dire che vogliamo la difesa del lavoro, occorre anche proporre un rilancio economico del Paese: in questo senso noi proponiamo investimenti nella ricerca puntando su settori ad alto valore aggiunto come ad esempio la necessità di credere fino in fondo nel progetto di Centro di competenze delle Officine FFS. Non basta poi ricordare gli aspetti immorali del segreto bancario, ma essere costruttivi e vedere nella piazza finanziaria di Lugano un potenziale a favore dei piccoli imprenditori (in difficoltà di fronte al grande capitale), attraverso l’apertura di una borsa valori per le PMI. Non basta infine chiedere più trasporti pubblici, bisogna al contrario mettere in chiaro che AlpTransit è un progetto fermo che la deputazione ticinese ha praticamente snobbato: il Partito Comunista chiede in tal senso il prolungamento della tratta a sud di Lugano e la costruzione di una galleria nel Gambarogono che colleghi il transito merci fra Luino e Gallarate. A ciò si aggiunga la costruzione di un secondo binario fra Cadenazzo e Locarno, senza dimenticare la circonvallazione ferroviaria con la galleria Sementina-Gnosca e la costruzione della stazione unica di AlpTransit Ticino a Camorino (come era previsto a inizio anni ’90).

3) E la terza scelta, che ormai è una caratteristica del nostro Partito, è stata quella di promuovere volti nuovi e molti giovani. La lista 12 ha un’età media di 29 anni e ognuno dei nostri candidati si è distinto per aver aver approfondito un argomento: dall’agronomia, alla finanza, senza scordare la mobilità e la sicurezza informatica. Si tratta di candidati che si presentano per la prima volta a un’elezione federale e i volti più noti del PC hanno fatto per primo un passo indietro per promuovere dei giovani che non saranno delle fugaci apparizioni, ma si impegneranno anche a livello comunale. Il PC non vuole essere un one-man-party, ma al contrario vuole essere … “community”!

“Community” (su sfondo rosso-verde) è infatti lo slogan che riunisce tutti questi aspetti. Una sinistra 2.0 che parta dal basso, dalla comunità appunto e che proceda facendo gioco di squadra, unendo la tradizione laburista con quella ecologista e che si apra a nuove idee in movimento, senza però perdere di vista la necessaria serietà dell’analisi e della proposta. Su questa strada di rinnovamento della sinistra, noi continueremo con pragmatismo e senza illusioni, ma anche con tanta determinazione.

Massimiliano Ay, segretario politico del Partito Comunista e Granconsigliere